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sabato 20 luglio 2013

I 10 RIMEDI NATURALI PER ELIMINARE IL CATTIVO ODORE DAI PIEDI.



Sapete cosa è la bromidrosi plantare? Non è una malattia ma il nome scientifico della più comune “puzza di piedi”, un problema molto fastidioso che interessa tra il 10 e il 20% della popolazione italiana, soprattutto quella maschile. E in estate si aggrava, in quanto la sudorazione aumenta per il caldo e i nostri piedi necessiterebbero di una pulizia ancora maggiore. Si tratta di un fenomeno molto spesso determinato da una cattiva traspirazione delle scarpe e dalla presenza di funghi e batteri. In entrambe le circostanze si crea un danneggiamento della pelle, con decomposizione della cheratina e formazione di ione sulfidrilico (zolfo), causa del cattivo odore. Igiene a parte, vediamo allora qualche rimedio naturale che possa limitare questa problematica:

VODKA
Serve per deodorare e rinfrescare. Prendiamo un panno imbevuto di vodka e strofiniamolo sui piedi. Sarà molto efficace sia per l'odore che per i batteri, funzionando (grazie all'alcol) da disinfettante e da antisettico.

ACETO
Lo si può mettere insieme all'acqua in un pediluvio, sia di vino che di mele, per avere un effetto deodorante, ma ricordiamo che contrasta anche funghi e micosi. Versare due parti d'acqua e una d'aceto, dopodichè rimanere con i piedi a mollo per una ventina di minuti.

TE' NERO
Il pediluvio lo possiamo fare anche con il tè nero: basta metterne una tazza in una bacinella d'acqua. I tannini presenti nella bevanda agiranno contro l'odore, contrastando anche la sudorazione eccessiva.

BICARBONATO DI SODIO
Un'azione efficace la svolge anche il bicarbonato di sodio: versarne un paio di cucchiaini in una bacinella di acqua calda e addio ai cattivi odori. Ma il bicarbonato può essere utilizzato anche per profumare le scarpe e le scarpiere, mettendolo in piccoli sacchetti o contenitori.

SALVIA
Questa pianta aromatica ha un forte potere deodorante. Prepariamo un decotto di foglie fresche di salvia, portando a abolizione mezzo litro d'acqua. Lasciamo raffreddare per un quarto d'ora, filtriamo e aggiungiamo il decotto nel pediluvio.

AMIDO DI MAIS
L'amido di mais può essere usato per preparare in casa un deodorante in polvere per i piedi, da applicare come borotalco, ma che può anche essere utile per eliminare i cattivi odori dalle suole e dall'interno delle scarpe, oltre che per assorbire il sudore. Per avere un effetto profumato, mischiare un po' di amido di mais con olio essenziale di lavanda o di eucalipto.

PREZZEMOLO
Anche il prezzemolo è un deodorante naturale: un pediluvio con l'aggiunta di un decotto di prezzemolo lascerà i piedi profumati. Come? Basta far bollire una manciata di foglie di prezzemolo fresco in mezzo litro d'acqua, lasciar riposare per 15 minuti e versare il decotto freddo nel catino per il pediluvio insieme all'acqua.

SALE
Mettere del sale da cucina, preferibilmente grosso, in un catino di acqua calda: ora lasciate i piedi in immersione per una decina di minuti. E non dimentichiamo che anche la circolazione ne trarrà giovamento...

LIMONE
Ottimo deodorante, elimina i cattivi odori dalle mani quando sono venute a contatto con cibi dall'aroma sostenuto. Per combattere il problema dei piedi maleodoranti, basterà strofinarli con alcune gocce di succo di limone o con la parte interna della buccia di un limone spremuto.



ZENZERO
Prepariamo un decotto facendo cuocere alcune fettine di zenzero in acqua bollente per 15-20 minuti. Una volta raffreddato, filtriamo e versiamo nell'acqua del pediluvio. Al contempo, ogni sera utilizziamo una piccola quantità di decotto puro per strofinare i piedi.

mercoledì 17 luglio 2013

ECCO COME FARE L’ AUTOESAME DEL SENO



L’ autoesame del seno, ovvero l’ autopalpazione della mammella, oltre ad essere indolore, rapido e non invasivo, è una buona abitudine che tutte le donne in età fertile dovrebbero avere al fine di una migliore prevenzione delle patologie al seno.
Ma quali sono le istruzioni corrette per eseguire l’ esame ?
L’ autopalpazione delle mammelle andrebbe effettuata almeno una volta al mese da tutte le donne in età fertile dopo il ciclo mestruale, mentre da quelle in menopausa sempre una volta al mese, ma nello stesso giorno di ogni mese. L’ esame complessivo ha una durata di circa 20 minuti e va effettuato servendosi dei polpastrelli di tre dita della mano, in genere indice, medio e anulare. Per procedere bisogna immaginare di dividere ogni mammella in quattro quadranti, ognuno dei quali deve essere esplorato a fondo, fino a raggiungere l’ ascella.
Il test va effettuato in parte in posizione supina, cioè sdraiata, in parte in piedi. Nella posizione sdraiata, usando il braccio contrario rispetto al seno che si vuole esplorare, bisogna premere le dita della mano su ogni quadrante del seno ruotando contemporaneamente il polso, alla ricerca di possibili irregolarità, come noduli, addensamenti o zone di tessuto più duro nella mammella. Nella posizione in piedi, invece, è necessario ripetere il test in 3 posizioni: con le braccia tese in alto, poi in basso e infine poggiate sui fianchi.
L’ auto esame del seno in posizione eretta si può, ad esempio, effettuare davanti allo specchio, controllando che non vi siano alterazioni nel colore, nella superficie della pelle, nel profilo del seno, e poi, usando sempre il braccio opposto al seno che si vuole controllare, procedere all’ esame come indicato fin sotto il cavo ascellare. Infine, è, necessario osservare e tastare anche i capezzoli per rilevare anche qui l’ eventuale presenza di alterazioni, rientranze, come nel fenomeno del capezzolo invertito, o secrezioni anomale.
La mammella è infatti costituita da una percentuale di tessuto adiposo, da una parte di fasci muscolari, detti pettorali, dai dotti galattofori, dalle ghiandole mammarie e dai linfonodi del sistema linfatico.
Da un punto di vista strettamente statistico, in Italia si registrano circa in genere 47 mila nuove diagnosi di tumore al seno ogni anno, ovvero all’ incirca una diagnosi ogni 15 minuti. Nel nostro paese, dunque, il cancro al seno è una patologia che colpisce almeno una donna su 9 nel corso della vita. La diagnosi precoce attraverso le diverse possibilità di screening è dunque la prima difesa che oggi le donne hanno per difendersi da questa patologia, insieme ad una alimentazione sana e allo svolgimento di esercizio fisico.

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